(In)Canto Civile

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Il CD (In)canto Civile nasce da un lavoro sulla cultura della legalità e su temi sociali. L’idea si sviluppa nei racconti in musica di storie di donne e di uomini, martiri civili, che hanno dedicato la loro vita alla lotta contro ingiustizie ed illegalità, armati solo di parole: quelle parole che possono cambiare la realtà. Una realtà che vede ancora ampie sacche di emarginazione ed esclusione dal pieno godimento dei diritti.

Si spazia da fatti (situazione migranti, morti sul lavoro, disagio sociale) a personaggi (Peppino Impastato, Don Peppe Diana, Eleonora Pimentel Fonseca… morti per le loro parole). Si cantano gli ultimi, i figli di nessuno, quelli che guardano il mondo da fuori, che mai si gira a guardarli… E ancora: chi vive e muore di lavoro, per casa e rate da pagare. Si cantano uomini dalle dure piccole mani che hanno colpito sfortuna di essere nati: il pugno felice del riscatto! Si canta una terra stuprata dai veleni delle cattive coscienze, che ne hanno contaminato anche l’anima.

Musiche ed arrangiamenti sono di Alfonso De Pietro, che ha scritto anche testi e portato in forma canzone alcune poesie di Carmelo Calabrò, poeta e docente. L’arrangiamento di “Tatanka” è de “il Parto delle Nuvole Pesanti”, gruppo calabro/emiliano; l’arrangiamento di “Lettera dall’Argentina” è di Carlos Adrian Fioramonti, chitarrista argentino.

E’ un CD ricchissimo di colori e generi: si va dall’orchestrazione per archi di “Peppino”, alla tarantella “Tatanka” (arrangiata e suonata da IL PARTO DELLE NUVOLE PESANTI), al tango “Lettera dall’Argentina”, all’atmosfera world di “Terra” (le cui parti iniziale e finale sono cantate da CLAUDIO LOLLI), al sapore etnico mediterraneo di “Donna Lionora” e “Figli di nessuno”, ad un pianoforte in odore di jazz di “Clochard”, al blues lento “Per amore del mio popolo” (con la voce recitante di DON ARMANDO ZAPPOLINI).

I numerosi musicisti presenti nel progetto vantano collaborazioni artistiche prestigiose e sono quasi tutti di estrazione classica. Le sonorità acustiche sono impreziosite da una rosa di molteplici strumenti. Infatti, oltre a chitarre (acustica, classica, elettrica), contrabbasso, violino e violoncello, suonano anche mandoloncello, chitarra battente, bandoneon, tamburi a cornice, fisarmonica, armonica a bocca, vari tipi di percussioni etniche e, in due canzoni, il pianoforte.

Il gruppo: Alfonso De Pietro alla voce, chitarra e armonica, Francesco Lorenzetti al contrabbasso, Francesco Carmignani al violino, Lara Vecoli al violoncello, Andrea Pacini alle percussioni, Carlos Adrian Fioramonti alla chitarra (traccia 6.), Giulio D’Agnello al mandoloncello e chitarra battente (tracce 2. 8. 10.), Meme Lucarelli alla chitarra (traccia 8.), Piero Frassi al pianoforte (tracce 3. 5.), Il Parto delle Nuvole Pesanti (traccia 4.)

LE CANZONI.
Peppino (canzone civile per Impastato). Il noto attivista politico assassinato dalla mafia a Cinisi (PA) la notte tra l’8 e il 9 maggio 1978.
Donna LionoraEleonora Pimentel de Fonseca, la prima giornalista europea, eroina della rivoluzione napoletana del 1799, morta per le sue parole.
Per amore del mio popoloDon Peppe Diana, il prete “di strada” assassinato dalla camorra a Casal di Principe (CE) il 19 marzo 1994.
Tatanka. La storia di Clemente Russo, pugile casertano, che va combattendo coi pugni per il riscatto della sua terra.
ClochardLa condizione di vita vissuta “ai margini”, dove si diventa invisibili.
Lettera dall’ArgentinaStoria di emigrazione e traversate atlantiche. Tra il 1876 e il 1914 circa 3 milioni di persone partirono dall’Italia verso l’Argentina.
TerraÈ la “terra dei fuochi”: terra oltraggiata, stuprata dai veleni di una follia criminale.
Batti e ribattiLa storia di un uomo, uno dei troppi, che “muore di lavoro”.
Storia di un giudiceCanzone liberamente ispirata al romanzo omonimo di Francesco Cascini: “giudice ragazzino” nel far west della ‘ndrangheta.
Figli di nessunoLa situazione dei migranti di oggi letta attraverso l’immagine dei migranti di ieri.
La lineaLa difficile scelta tra vivere le proprie idee e rinunciare(canzone inserita nella colonna sonora del film “Il punto rosso”, presentato al festival di Venezia e al FilmFest di Roma).

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